Il trentottesimo piano del lussuoso Mandarin Oriental, nel quartiere di Nihonbashi a Tokyo. Un counter da soli otto posti, ed un menu degustazione omakase, al netto di allergie ed intolleranze, uguale per tutti gli ospiti, sul modello di un sushi bar. Daniele Cason, romano di origine, executive chef della struttura ed il suo team preparano due pizze alla volta, divise in quattro, uno spicchio di pizza per ogni ospite. Otto gli assaggi di pizza in totale, oltre ad un benvenuto a base vegetale ed il dolce. Lo stile di pizza è la pala romana, la forma però è quella tonda. Il menu cambia spesso, in base alla stagionalità degli ingredienti. L’impasto è alveolato, ben idratato e nel mix perfetto tra un morso croccante all’esterno e sciogliovole all’interno. Le materie prime sono di altissima qualità, quasi tutte provenienti da piccoli produttori giapponesi, con qualche eccezione che arriva direttamente dall’Italia. Servizio di livello superiore, così come la carta del bere, potendo attingere direttamente da quella dell’hotel. Cura del dettaglio, maniacalità, abnegazione estrema, per quella che è di fatto la pizzeria più piccola al mondo. Il consiglio è di prenotare con largo anticipo.