Sul muro che precede l’entrata di questa pizzeria al centro della capitale sulla sinistra la storia di emigrazione rappresentata da tre paesi: l’Italia, gli Stati Uniti e l’Argentina, dopodiché la scritta che è un programma: Pizza napoletana. Quanto a scioglievolezza dell’impasto non vi possono essere dubbi sullo stile partenopeo rivendicato con orgoglio, il cornicione più pronunciato, ma senza esagerazione, indica uno sguardo alla contemporaneità. Due forni, uno elettrico e l’altro a legna, entrambi arrivati da Napoli, dominano, da dietro il bancone, la sala allestita in stile bistrot tradizionale francese. Il bar è un attrattore con le birre e i vini italiani, ma anche con i cocktail ben eseguiti: in entrambi i casi il bicchiere è affidato a professionisti. Tra le pizze, margherita, capricciosa, alcune stagionali, sono le più richieste e portate al tavolo con grande professionalità, in puro stile napoletano.