Dal mattino, Antonio riversa tutto il suo amore nel grande laboratorio rialzato rispetto al locale: 15 coperti e una clientela soprattutto per l’asporto. Il lungo banco delle pizze al taglio, man mano che si riempie, assume le sfumature di una tavolozza i cui colori sono gli ingredienti. «Tutti prodotti stagionali», assicurano il giovane e pluripremiato pizzaiolo e il padre, che gli ha insegnato l’arte bianca. Gli altri segreti del successo di Pizzamore – meta di pellegrinaggio di molti cosentini e non solo – sono la lievitazione lenta dell’impasto (24 ore), le farine biologiche (macinate a pietra naturale della Langa) e il lievito naturale. Le focacce, farcite con il classico prosciutto e mozzarella ma anche in versione piccante con la schiacciata, sono un’alternativa alla pizza. Una buona scelta di birre artigianali è compensata dall’assenza di un menu da consultare, pecca non giustificata neppure dall’alta rotazione degli ingredienti.
From the early morning, Antonio pours all of his passion and committment into the ample laboratory just above his establishment: 15 seats and a mainly take-away clientele. The long counter of pizzas by the slice is steadily refilled; it becomes much like an artist’s pallette whose colors are the ingredients. “Only seasonal products” assure the young and pluri-awarded pizza chef, and the father who taught him the craft. The other secrets of success of Pizzamore – a pilgrimage destination for many, not just the Cosentini– are the slow leavenings of the dough (24 hours), organic flours (ground with natural Langa stones) and natural yeast. The foccaccias, topped with classic prosciutto and mozzarella but also in spicy versions with schiacciata, are an alternative to pizza. A good selection of craft beers is undermined by the absence of a menu to consult, a defect that is inexusable, not even by the high rotation of the ingredients.