Poche ma buone: 10 pizze rosse e 11 bianche (ma con la possibilità di chiederle tutte in versione “nera”, con carboni vegetali) in questa bomboniera nella piazza principale di Pizzo, a pochi passi dal castello dove nel 1815 fu giustiziato Gioacchino Murat. Il forno è a vista: nell’elegante saletta da 24 coperti (36 all’esterno) il pizzaiolo è il protagonista assoluto. Gli impasti garantiscono un’ottima digeribilità, le materie prime di qualità fanno il resto. I vini hanno la meglio per via della cucina di pesce, ma una maggiore scelta di birre – magari di qualche homebrewer calabrese – lo renderebbe un posto perfetto. Unico neo: l’alto gradino all’ingresso, compensato dal bagno per disabili.