di Lorenzo Allori
Esistono due importanti similitudini arboree che sintetizzano in modo semplice importanti verità da tramandare oralmente. La prima è il paragone tra la struttura famigliare l’albero, con le sue radici, il tronco e le nuove gemme; mentre la seconda mette in relazione i progetti, gli obiettivi con i semi: se ti prendi cura della pianta che coltivi, allora arrriverai a ottenere frutti buoni e copiosi.
Famiglia e duro lavoro sono alla base di molte aziende del settore italiano, un sistema ereditato dalla prima epoca medievale, quando la professione veniva tramandata da generazione a generazione, con poche eccezioni.
I fratelli Matteo e Salvatore Aloe della pizzeria Berberè hanno fatto della famiglia il segreto del loro successo, essendo cresciuti insieme si conoscono bene e si intendono al volo.
Questa sintonia è quasi impossibile da ricercarsi al di fuori dell’ambito famigliare; e anche ove si riuscisse a ricreare, tali relazioni sono sempre frutto di anni e anni di compromessi.
Un altro vantaggio, acclarato dal marcato successo di Berberè (undici pizzerie in Italia e tre a Londra in poco meno di 10 anni, la prima nel 2010 a Castenaso – Bologna), è la forza dei legami che caratterizza i due fratelli, i quali automaticamente li trasferiscono anche ai dipendenti.
Creare un’azienda così solida e vasta, che nel tempo ha contribuito a trasformare la pizza e il managment contemporaneo, sta soprattutto nella capacità di far squadra e nel considerare tutti come membri di una grande famiglia allargata e non forza lavoro sostituibile o meri oggetti da spostare, a cui dare ordini e poche gratificazioni. Anche in casi di divergenze creative o di fallimenti, le relazioni non vengono mai messe in discussione, anzi permangono il punto imprescindibile da cui ripartire.
I segreti di Berberè sono semplici, ci racconta Salvatore Aloe: “la formazione del personale che permette così di salvaguardare l’artigianalità del prodotto in ogni nostro locale; il servizio gentile e veloce, i locali dal design semplice; trasmettere mestiere e passioni come nelle vecchie botteghe”.
Matteo Aloe si occupa delle pizze, del menù e della crescita del personale, mentre Salvatore – esperto di economia – gestisce i locali, i bilanci e lo sviluppo del progetto.
Una divisione dei compiti armonica che punta a valorizzare le competenze di entrambi i fratelli; una divisione nata spontaneamente data la profonda conoscenza tra i due e dal loro viscerale rapporto. Un rapporto famigliare che li ha portati a Bologna per studio e che ha fatto in loro maturare il sogno di aprire una pizzeria accessibile e di alta qualità.